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Newsletter ottobre 2021

È molto importante usare la mente in modo adeguato in questo momento.
Non siamo educati a usare la nostra mente in modo creativo per imparare cose nuove e pochissime persone davvero sanno come usare la mente davvero, come pensare per andare oltre a quello che si crede. I media italiani degli ultimi 30 anni hanno avuto il risultato di renderci incapaci di discriminare il vero dal falso. Paghiamo per leggere quello che pensiamo e impariamo a memorizzare informazioni credendo che sia sapere qualcosa. Questo fenomeno è evidente quando ascoltiamo la qualità delle conversazioni sulla politica attuale, e se non lo riconosciamo questa ne è l’evidenza. Il movimento New Age ha portato tanta confusione a riguardo della mente e molti insegnamenti spirituali la considerano come un aspetto da eliminare, un nemico del cuore. Questo è ridicolo poiché per funzionare entrambi hanno necessità di lavorare insieme. Alcuni insegnamenti dichiarano che cambiando i propri pensieri i problemi si risolveranno. È vero che per evitare di perpetuare sofferenza è importante identificare gli schemi di pensiero e di emozione, ma le nostre difficoltà nascono da interferenze e difficoltà che prima sono sensazioni e stati emotivi, in un periodo della nostra vita antecedente agli schemi mentali. Infatti oggi esistono tante terapie che affrontano i traumi partendo dalle emozioni e dal corpo.

Circa il Centro di intelligenza del corpo e il Centro di intelligenza del cuore, con un po’ di lavoro di conoscenza di sé e consapevolezza, possiamo riconoscere quando siamo nel fare automatico oppure siamo presenti al nostro agire e quando siamo nella reattività emotiva oppure nella neutralità del cuore. Circa il Centro di intelligenza della testa invece possiamo anche facilmente identificare gli schemi del dialogo interiore mentre più difficilmente la mente quieta.

Le ferite nel Centro del cuore sono più chiare, per esempio le riconosciamo quando ci sentiamo rifiutati, non attraenti, non amati e non amabili. Le ferite nel Centro della testa sono peggiori e più difficili da sostenere, le riconosciamo quando pensiamo di essere stupidi o non abbastanza intelligenti.
Questa ferita del Centro della testa si manifesta diversamente nelle diverse culture, ma è comunque potente. Personalmente mi sono sentita dire varie volte cose come “sei davvero intelligente, non l’avrei detto”, “ma come fai a non capire una cosa così semplice?”, “sei una donna non puoi capire”, “la scienza e la ricerca sono cose da uomini”, oppure sentita ripetere lo stesso concetto più volte, oppure esclusa dalle spiegazioni di un comportamento incoerente.
Spesso compensiamo la ferita nel Centro della testa con il cinismo, specialmente in Europa. In Italia in modo particolare c’è un’attitudine pervasiva all’utilizzo della mente per il disconoscimento emotivo, per spostare l’attenzione da difficoltà che la richiedono, per distrarre, deviare, tagliare ciò che fa male emotivamente o mentalmente ed evitare responsabilità e soluzioni.
Finché crediamo che la mente non sia importante, o che l’empatia o l’agire lo siano di più, non possiamo conoscerne la potenza.
Anche le pratiche spirituali e la meditazione sono vie di fuga se non coinvolgono tutti e tre i Centri di intelligenza.

Se riguardo a una situazione ho solo un’idea o solo un’emozione o solo una reazione di pancia, il mio comportamento coatto non cambia. Posso sapere nella mia testa che il cambiamento climatico è un problema e che in Italia e nel mondo in questo momento non sta andando granché bene, posso ogni tanto provare emotivamente qualcosa a riguardo e sentire che dovrei agire e coinvolgermi anche io, tuttavia entrambe queste esperienze nella maggior parte delle persone non producono alcun cambiamento pratico, se non di breve durata. Ogni Centro è disfunzionale quando uno entrambi gli altri due ne sono dissociati e non può funzionare senza gli altri due. Il Centro della testa sconnesso produce proiezioni e dubbi, idee distorte, opinioni fisse, schemi di pensiero ripetuti, può immaginare tantissime possibilità e non sapere quale è quella buona, quale ha davvero valore, significato, nutrimento e libertà. Il Centro del cuore sconnesso non vede la verità, fa voli pindarici, perpetua la sofferenza conosciuta, sempre la stessa ferita che si ripete con attori diversi. Il Centro del corpo sconnesso è una macchina, ripete azioni automatiche e vuote.

La testa e il cuore possono essere insieme quando sono presente a ciò che sento nel corpo che è il contenitore in cui questi aspetti si integrano e diventano congruenti. Solo allora davvero so nel cuore quanto tengo a qualcosa, nella testa riconosco cosa può essere praticamente fatto e il corpo risponde a questo sapere con un cambiamento di comportamento adeguato. Allora pensiero, emozione e azione sono coerenti e coinvolgono nuove possibilità che altrimenti non riconoscerei.
Il potere del Centro della mente quando siamo dissociati dal corpo e dalle emozioni è incredibilmente diminuito. Più Centri sono coinvolti nel sapere e nel conoscere la realtà più vediamo le cose come sono, il senso di separazione svanisce e si presenta un senso vivido di chi siamo che non è né intellettuale, ne emotivo, ne fisico. Possiamo vedere il contesto della nostra esperienza esattamente e siamo più umani.

Possiamo imparare molte pratiche perché il corpo sia più ricettivo e funzionale nell’agire coerente, un organismo intelligente rispondente a sani impulsi e capace di essere agente, invece di reagire di pancia. Possiamo esplorare il cuore e imparare a rispondere emotivamente ed essere disponibili a ciò che davvero succede invece di reagire a bisogni narcisisti, difendere le nostre ferite, essere visti e riconosciuti come vogliamo per essere corrisposti nell’immagine distorta che abbiamo di noi stessi. Possiamo imparare a essere più intelligenti, vedere la realtà e riconoscere la verità che prima non si vedeva, scoprire che le cose non sono come credevamo che fossero, in piccole come in grandi esperienze, che sia la natura del cosmo o scoprire la realtà di una relazione su ci siamo fatti un sacco di idee distorte.

Le realizzazioni delle credenze limitanti, degli schemi automatici e come operano nella nostra vita accadono nella testa, il cuore riceve e risponde al conoscere della testa, si illumina, riconosce anch’esso la verità e ciò oltre che essere liberatorio si traduce in nuovi comportamenti. Quando accettiamo le implicazioni delle nostre comprensioni accade che l’intelligenza della testa, l’intelligenza del cuore e quella del corpo si allineano, comunicano. Uno dei modi in cui questo allineamento si manifesta è l’intuizione, la conoscenza diretta, un evento che può manifestarsi in tutti i Centri.
L’intuizione istintiva riguarda la sopravvivenza su questo pianeta. Riconoscere che non si vuole fare una cosa o che si vuole fare un’altra, che ci si può fidare di una cosa e di una persona o non di un’altra, che siamo fisicamente attratti da qualcuno, che abbiamo fame. Non sono esperienze emotive, ne cognitive. L’intuizione che è basata nel corpo è molto convincente, quando abbiamo un segnale dal corpo non è discutibile. Chi valuta molto l’intuizione del corpo in genere segue la propria pancia senza distinguere quando invece è il 99% delle volte una reazione automatica basata su condizionamenti e paura che fa fare scelte terribilmente sbagliate. Ci sono tantissime sensazioni e reazioni di pancia che ci incatenano incredibilmente nelle nostre convinzioni, sensazioni fisiche che usiamo per convincerci che abbiamo ragione quando invece abbiamo completamente torto. Siamo incredibilmente narcisisti riguardo alle nostre reazione di pancia che un’enormità di volte sono sbagliate perché sono solo un terzo del disegno.
L’intuizione del cuore è sapere la verità di chi siamo, la verità circa chi è l’altro e della nostra connessione, la qualità e il vero valore di ciò che sta accadendo. Questo è molto diverso dal sapere di pancia. La pancia ci può indicare che ci possiamo fidare di una persona, che con lei ci sentiamo al sicuro, mentre il cuore ne riconosce la dolcezza e la compassione. Il cuore conosce il significato, cosa ha senso profondo, ciò che amiamo, ciò cui teniamo.
L’Intuizione mentale riguarda la natura della realtà di ciò che sta accadendo ora, riconosce un livello più profondo, un contesto e un disegno più grande oltre a ciò che sembra. Ci rende capaci di andare oltre alle apparenze. In genere non vediamo la realtà per quello che è, bensì una realtà limitata rispetto a quella possibile, ciò che istintivamente ci fa credere al sicuro e che non saremo feriti o danneggiati. L’intelletto è in grado di riconosce le false credenze, quelle che normalmente non mettiamo in dubbio, ne vede le limitazioni e come superarle. La mente che funziona è necessaria per veicolare l’intuizione e anche per vedere la strada di azione.

Essere presenti si sviluppa con la pratica e portare attenzione agli aspetti e alle qualità delle intelligenze permette loro di manifestarsi. Ci sono momenti storici come questo in cui per molti è già chiaro che finché ci attacchiamo con le unghie ai nostri schemi interiori e a ciò che è stato fino a ora, più soffriamo. Nell’esperienza umana su questo pianeta ora sta accadendo una particolare possibilità e spinta verso un’evoluzione che passa attraverso l’essere più presenti davvero a ciò che accade dentro e fuoti da noi. Lo sviluppo del Centro della testa permette di riconoscere le implicazioni delle esperienze che stiamo vivendo, di fare breccia nella paura e di manifestare l’intuizione in qualcosa di pratico.

Maura Amelia Bonanno