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Introduzione all’Enneagramma

L’Enneagramma è un antico, sottile e complesso sistema che permette di comprende il tutto osservandone le parti, recentemente usato per descrivere nove tipi di personalità e la loro complessa interrelazione. Formalmente è rappresentato da un cerchio che include un triangolo equilatero intersecante una figura a sei lati. I punti che toccano il cerchio sono numerati da uno a nove in senso orario e sono collegati da linee e frecce in entrambe le figure interne.

G. I. Gurdjieff, che ha introdotto ufficialmente il simbolo nel mondo Occidentale, insegnava che la figura stessa riflette le leggi naturali regolanti l’accadere di tutti i processi. In essa è racchiusa e simbolizzata l’azione universale e coordinata delle due leggi fondamentali del ternario e del settenario. Il cosiddetto triangolo interno esprime la Legge del Tre, quella di una forza attiva, passiva e neutralizzante, un’universale triplicità in tutto ciò che esiste. L’altra figura composta dai punti rimanenti, riflette la Legge del Sette che governa la progressione di tutti i processi. Il cerchio simbolizza l’Uno, lo zero, o meglio la spirale. Gurdjieff usava l’Enneagramma per descrivere l’ordine cosmico dell’universo, per comprendere la relazione e la trasformazione dei tre nutrimenti (cibo, aria, impressioni) nel corpo umano in connessione con i corpi superiori. Rappresentava i processi creativi come il movimento in senso orario attorno al cerchio partendo dal Punto Nove, considerando i Punti Tre e Sei come punti shock in cui avviene il collegamento tra i regni dell’essere e del diventare.

L’esatta origine del simbolo è persa nella storia. Secondo J. G. Bennett , studente di Gurdjieff, è stato sviluppato nel XV secolo per esprimere i principi espressi dalla nuova scoperta del punto che separa l’intero dai decimali. 

Riguardo al contenuto, il recente Enneagramma delle personalità non deriva da un’unica fonte, è un amalgama di numerose tradizioni antiche combinate con la moderna psicologia. In molte delle teorie contenute nell’Enneagramma, per non parlare della geometria e della matematica, sono riconoscibili il pensiero greco classico, le teorie di Pitagora e Platone, gli aspetti comuni dei misticismi delle tre religioni profetiche monoteiste: I Padri del Deserto nel Cristianesimo, i Sufi nell’Islam e i maestri di Cabala nell’Ebraismo e anche il condensato di saggezza del Buddismo.

Attorno al 1950, Oscar Ichazo scoprì il collegamento fra il simbolo e i tipi di ego (da cui l’originale nome di ego-tipi). Nell’elaborazione originale di Oscar Ichazo i vari ennagrammi rivelano tutte le dimensioni dell’essere umano e della sua evoluzione e possono essere usati come mappe che descrivono le peripezie del viaggio mistico dentro se stessi. La prima tappa è comprendere come funziona l’ego, esplorare le zone oscure della psiche, le paure e i condizionamenti. Seguono la trasformazione e la purificazione che implicano corpo ed emozioni e richiedono la pratica della meditazione per sostenere il contatto con la qualità dell’attenzione.

Tutti gli esseri umani, indipendentemente dall’ambiente o dal modo in cui sono stati educati, sviluppano una personalità. Tutte le tradizioni spirituali condividono la comprensione che l’esperienza umana ordinaria è filtrata dal velo dell’ego, e che senza questo soggettivo oscuramento della personalità è possibile percepire la realtà oggettiva.

L’Enneagramma afferma che ogni anima sviluppa una determinata personalità secondo la sensibilità a una specifica qualità divina ed essenziale. Le strutture psicologiche sorgono come risposte e strategie per gestire l’illusione di distacco da aspetti della natura divina verso cui si è particolarmente ricettivi, un processo che accade per la maggior parte nei primi anni di vita, modellato e alimentato dall’ambiente. Mano a mano che il carattere si sviluppa, si perde il contatto con la totalità, l’Essere, la vera natura, fino a quando le strutture psicologiche si stabilizzano e prendono tutto lo spazio nella consapevolezza. Questa sconnessione porta a nove diversi modi di vedere la realtà spogliata della sua innata profondità, nove percezioni incomplete che diventano credenze distorte e fisse riguardo a come le cose sono e che portano alla formazione di nove differenti tipi di carattere (enneatipi secondo la terminologia successivamente elaborata da Claudio Naranjo), ognuno con specifici schemi mentali ed emozionali illustrati rispettivamente negli enneagrammi delle fissazioni e delle passioni.

Le nove passioni derivano da una tradizione di ricordo degli attributi divini riflessi nella natura umana. Nella tradizione cristiana le distorsioni di questi attributi diventano i peccati capitali. Sebbene li conteniamo tutti, uno emerge in maniera particolare, sono le pulsioni che sorgono dal vuoto dell’ego e che conducono a specifici stili emotivi, cercano di riempire la carenza e al contempo ne ostruiscono la soddisfazione. Le nove passioni dell’Enneagramma di Ichazo sono Collera, Orgoglio, Inganno, Invidia, Avarizia, Paura, Gola, Eccesso e Pigrizia. Naranjo ha meglio definito la passione del punto Tre Vanità e quella del punto Nove Indolenza. Le nove passioni prese insieme delucidano le tendenze primarie che caratterizzano l’esistenza dell’ego umano.

Uno dei grandi punti di interesse e di forza dell’Enneagramma è il suo essere oggettivo e non abbracciare una particolare ideologia. Si colloca al di fuori delle differenze dottrinali. Aiuta individui di fede religiosa, credo e opinioni a riscoprire la fondamentale unità che li rende simili. L’Enneagramma può quindi essere di enorme valore nel mondo contemporaneo per mostrare come, guardando oltre alle differenze superficiali che ci separano, possiamo scoprire e riconoscere un livello di umanità comune.

E’ un veicolo potente che può affrancare dai confini della personalità e dalla trappola dei pensieri, emozioni e percezioni abitudinarie e accompagnare nel regno del Reale.

Maura Amelia Bonanno